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IL PROGRAMMA DI SENZA BAVAGLIO
09/10/07
10.0.3 Sindacato.2
L'ANTIVIRUS PER LA SVOLTA
UN PROGRAMMA FORTE PER NEUTRALIZZARE GLI EFFETTI
DI UN SINDACATO ANCORATO A PENNA E CALAMAIO
Siamo giunti a un punto di rottura, a una sorta di anno zero, sia per
il
giornalismo sia, di conseguenza, per il sindacato.
Senza Bavaglio ha posto come vessillo di COMUNICAZIONE un richiamo ai
programmi antivirus che termina con un “Sindacato.2”:ovvero nuova versione.
Questo per chiarire come ormai la Fnsi sia vetusta e inefficace.
Non solo per quel che riguarda i metodi di confronto con gli editori, che
non hanno portato al rinnovo del contratto, ma anche per il modo di gestire
i rapporti con i propri iscritti, sempre più disinteressati alla vita
sindacale, nodo centrale nella definizione delle regole che governano lo
svolgimento della professione.
Una professione che ha bisogno di ritrovare innanzi tutto la dignità che la
Costituzione democratica le assegna, facendo rialzare la schiena a chi è
stato costretto a piegarla a logiche che non hanno nulla a spartire con
l’informazione. Il sindacato può e deve avere un ruolo centrale. Ma deve
cambiare profondamente.
E allora nell’era di Internet, dove tutto corre veloce, il nome di un programma
Antivirus, vuole prendere le distanze da un sindacato ancorato a penna
e calamaio, a logiche di potere vecchie e improduttive.
Noi di Senza Bavaglio abbiamo l’ambizione, e il desiderio, di avviare una
rivoluzione, trasformando la Fnsi da un sindacato antagonista a un sindacato
protagonista.
Per farlo, però, ci serve l’aiuto di tutti i suoi iscritti: dei contrattualizzati,
dei precari, dei DISOCCUPATI e dei FREELANCE, nessuno escluso.
Noi pensiamo a un sindacato sì forte, e assolutamente autonomo, ma che lo
sia ancor di più interagendo maggiormente con Ordine dei Giornalisti, Inpgi,
Casagit e Fondo Complementare. Solo facendo “sistema” si vincono le
battaglie.
Fare sistema significa mettere strettamente in relazione Ordine e Sindacato
quando si tratta di intervenire per sanzionare le violazioni contrattuali,
magari radiando dagli albi professionali direttori e i capiredattori che si
prestino a tali violazioni per più di tre volte.
Significa che le associazioni regionali si facciano promotrici di controlli
periodici da parte dell'Inpgi nelle redazioni, non scaricando solo sui membri
dei CDR iniziative che possono avere ripercussioni negative sulle relazioni
interne (ritorsioni dicui spesso sono oggetto i sindacalisti coraggiosi).
Ci proponiamo anche l'obiettivo di cancellarela difesa corporativa della
poltrona cui molti sindacalisti sono incollati; un atteggiamento che ha
impedito l’apertura delle trattative per il rinnovo del contratto.
Occorre limitare a due il numero dei mandati e porre severi veti al cumulo
delle cariche.
Chiediamo l’istituzione di una commissione di studio sulla Rai e sulla
emittenza radiotelevisiva, perché i cittadini hanno diritto a
un'informazione pluralista, distante dai poteri e distinta dalla vendita dei
prodotti.
Proponiamo l’ammodernamento di uno STATUTO della Fnsi ormai privo di logica
e anche vagamente antidemocratico. Uno statuto che deve includere e non
escludere; che si ponga come obiettivo la partecipazione massima di tutti i
giornalisti alla vita sindacale enon la chiusura delle porte di quella che,
dai lettori e dai colleghi, è ormai vista come una casta, alla pari dei
politici.
E chiediamo con forzala nascita dell’Organismo di Base dei freelance, che i
freelance hanno voluto, che noi abbiamo studiato e proposto e che la
maggioranza, prima di nasconderlo in un cassetto, ha approvato.
Un organismo che darà ai giornalisti fuori dalle redazioni la giusta
rappresentanza per ottenere parità di diritti coi colleghi garantiti dai
tradizionali contratti giornalistici.
Più forza a chi sta fuori dalle redazioni, significa più forza a chi sta
dentro: solo così si può arginare la precarizzazione del lavoro e il mercato
selvaggio che vede i giornalisti italiani costretti a svendere il proprio
lavoro.
Il precariato, la disoccupazione, il MOBBING, gli STAGE senza regole sono
parole che si troveranno facilmente in tutti i programmi di tutte le
correnti.
È naturale che sia così. È innaturale invece che questi problemi siano
ancora lontani non solo dalla loro risoluzione, ma anche da una seria e
reale discussione.
Noi di Senza Bavaglio riteniamo che per risolvere buona parte di questi
problemi sia necessario (cosa che faremo se ce ne sarà data la possibilità)
impegnare la Fnsi affinché chieda al Governo di assegnare le pubbliche
PROVVIDENZE solo agli editori che dimostrino di rispettare il contratto di
lavoro e solo dopo il vaglio di un’apposita commissione, di cui facciano
parte anche giornalisti.
Si tratta di un passaggio necessario per costringere gli editori, o almeno
quelli più scorretti nella gestione dei rapporti con i giornalisti, a
rivedere le proprie posizioni. A guadagnarci sarebbero tutti: chi i giornali
li pensa, chi li scrive, chi li edita e chi li legge.
Le cose da fare sono molte. Le vecchie gestioni del sindacato hanno
abbandonato a loro stessi i Cdr e così hanno fatto anche per gli UFFICI
STAMPA.
Hanno dimenticato di parlare con i propri iscritti, hanno ignorato i non
iscritti, rinchiudendosi in quel castello di kafkiana memoria dove nessuno
faceva nulla, senza sapere nemmeno perché non lo faceva. E così sono rimaste
irrisolte le difficoltà di chi pratica il giornalismo tutti i giorni, di chi
vive di questa professione, o cerca di farlo.
Noi di Senza Bavaglio vogliamo riportare il giornalismo a regole certe e
certamente rispettate, perché un contrattualizzato non sia perennemente
inchiodato al suo desk a “passare” pezzi altrui, perché un freelance non
debba elemosinare collaborazioni a prezzi stracciati, magari costretto a
trasformare in notizie volgarissime marchette, perché la parola precariato
non sia più la condizione di base della professione e perchéci sia un solo
contratto, per un solo giornalismo: libero e Senza Bavaglio.
Vedi il nostro programma approfondito anche per:
il giornalismo ONLINE,
gli ATIPICI
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