[torna alla homepage]

17/04/06



GIORNALISMO/Anche l'Unione allontana i non ortodossi






"E' una porcata". Così, l'autore della legge elettorale, Roberto Calderoli,
ha bollato la sua creatura, quella norma che consegna in mano ai partiti la
scelta di chi sarà eletto e di chi è destinato, dopo aver fatto la bandiera,
a restare a casa.

Francamente non credevano che l'Unione si sarebbe servito di quella legge
per far fuori i non allineati e le voci stonate fuori dal coro. E invece,
purtroppo, dobbiamo constatare che è così.

Beppe Giulietti, il collega della Rai diventato poi deputato e che più di
tutti si è battuto in Parlamento nella scorsa legislatura sui problemi della
stampa e dell'informazione è stato, come si dice in gergo, segato. A noi
dispiace, non tanto perché Beppe è un nostro amico (in politica, ne siamo
convinti, non si devono difendere gli amici in quanto tali, ma piuttosto chi
la pensa come noi anche se dovesse esserci sconosciuto) ma perché Giulietti
ha affrontato con spirito libero, sicuramente di parte, ma non di partito, i
temi che stanno più a cuore a noi di Senza Bavaglio e cioè quelli legati
alla libertà di stampa e all'indipendenza dell'informazione. Insomma, il suo
comportamento è stato indipendente e non ortodosso.

L'esclusione di Giulietti è un segnale preoccupante soprattutto alla luce
delle tre paginette che sono il programma dell'Unione sull'informazione.

Tre paginette che Ernesto Rossi avrebbe definito "Aria Fritta". Infatti non
vengono presi di petto i veri nodi dell'informazione che si chiamano Rai,
conflitto di interessi tra economia e politica da una parte e media
dall'altra.

In particolare ci preoccupa un'affermazione contenuta in quel programma e
non vorremo che equivalesse alla massima del Gattopardo: "Cambiare tutto per
non cambiare niente". "Il Parlamento - c'è scritto nel documento dell'Unione
- garantirà il rispetto della missione di servizio pubblico e dell'autonomia
e nuovi criteri di nomina dei vertici assicureranno l'autonomia
manageriale".

Ebbene lo ribadiamo: è una contraddizione in termini che il potere politico
controlli quello dei media e ne garantisca l'autonomia e l'indipendenza.
Solo una legge seria, che sottragga la Rai e i media al controllo della
politica può ricondurre la Rai al vero ruolo di servizio pubblico. Tutte le
altre formule servono solo a far ripiombare il Servizio di Stato al Servizio
di qualche parte politica.

Senza Bavaglio

 





[torna alla homepage]

[Stampa questa pagina]