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INPGI, MERITIAMO DI PIU'

PENSIONI PIU’ SICURE, CASE PIU’ DISPONIBILI, GIORNALISTI PIU’ AUTONOMI

Vogliamo salvare le nostre pensioni e difendere l’autonomia dell’Inpgi, evitando rischi di assorbimento nell’Inps. Il futuro dell’Istituto previdenziale dei giornalisti si protegge anche con il mantenimento nel contratto degli scatti di anzianità.

Ma è sopratutto importante che siano eletti come amministratori dell’Inpgi i candidati che sostengono questo programma:

1) CHIAREZZA SUI CONTI. Il prossimo consiglio di amministrazione dell’Inpgi dovrà dare l’incarico per un nuovo bilancio tecnico (obbligatorio per legge). Uno o più specialisti esterni dovranno analizzare con chiarezza la tenuta dei conti dell’Istituto nel medio-lungo periodo. Soprattutto andrà verificato se sono sufficienti i contributi previdenziali previsti dal contratto nazionale di lavoro, considerando che gli editori pagano all’Inpgi il 22,54% e cioè oltre il 7% in meno di quanto i datori di lavoro versano all’Inps per tutti gli altri dipendenti.

2) PATRIMONIO IMMOBILIARE. L’Inpgi ha un ricco patrimonio immobiliare: 2.512 unità, perlopiù appartamenti, per una superficie complessiva di 345mila metri quadrati. La redditività però è troppo bassa: occorre una rapida riqualificazione del patrimonio immobiliare, cedendo gli appartamenti che rendono poco, per acquistare immobili ben più remunerativi. Va approfondita la possibilità - mai presa realmente in considerazione - di vendere agli inquilini interessati le abitazioni che occupano, a cominciare da quelle che rendono meno all’Istituto. L’Inpgi deve prevedere anche canoni agevolati per i giornalisti a basso reddito e impegnarsi ad aiutare la costituzione di cooperative per la realizzazione e l’acquisto di abitazioni.

3) GESTIONE SEPARATA ‘INPGI 2’. Non esattori, ma colleghi pronti a capire e a trovare soluzioni ai problemi degli iscritti. L’Inpgi 2 non deve più essere gestito in modo burocratico e sordo alle esigenze dei singoli. Vanno eliminate le discriminazioni per i giornalisti iscritti alla gestione separata per quanto riguarda: prestiti, mutui, case in affitto. L’Inpgi 2 deve garantire pensioni adeguate: ci poniamo come obiettivo di arrivare alla stessa ripartizione (2/3 a carico degli editori e 1/3 dei giornalisti) per tutti i liberi professionisti e non solo per i co.co.co. Ci attiveremo per ottenere una normativa che preveda la totalizzazione, con pensione unificata, dei contributi versati (anche per periodi più brevi di quelli attualmente previsti) a Inpgi 1 e Inpgi 2. Con una normativa chiara va stabilita la franchigia di 5 mila euro lordi annui, oltre la quale si cominciano a pagare i contributi alla gestione separata. E ci impegniamo a trovare una soluzione adeguata ai problemi legati ai compensi ricevuti come diritto d’autore.

4) DIFESA DEL VALORE DELLE NOSTRE PENSIONI. Ci impegniamo a far sì che l’Inpgi si attivi per studiare e proporre meccanismi di defiscalizzazione dei versamenti e delle pensioni, su cui occorrono nuove norme di legge, e per introdurre provvedimenti di sostegno a favore di chi riceve pensioni troppo basse (sia Inpgi 1, sia Inpgi 2) e dei pensionati non autosufficienti.

5) PIU’ TRASPARENZA ED EFFICIENZA. Tutti i documenti, anche di spesa, fatto salvo il diritto alla privacy e alla riservatezza dei dati dell’Istituto, devono essere messi in rete. Il sito dell’Inpgi deve diventare più accessibile e di facile consultazione. La comunicazione deve essere gestita in modo efficiente, collegiale e aperta al contributo di tutti i consiglieri. L’organizzazione dell’Istituto va rimodernata valorizzando le risorse interne e garantendo una maggiore efficienza.

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