LETTERA APERTA AD AUTONOMIA E SOLIDARIETA'/Senza Bavaglio candida le idee
(di Massimo A. Alberizzi)


29/09/07


 

Caro Giovanni,

francamente sono trasecolato quando, entrato nella redazione di un giornale
di Reggio Emilia, i colleghi mi hanno fatto vedere la lettera firmata
Autonomia e Solidarietà, proveniente dalla tua mail (la riportiamo qui
sotto). In questi anni ci siamo scontrati  su varie cose, ma non ho mai
dubitato della tua onestà intellettuale.

Oggi tu accusi Senza Bavaglio di scorrettezze perchè sta facendo circolare
la sottoscrizione della propria lista senza i nomi dei candidati. Ti sei
stranamente dimenticato di dire che la tua componente di Autonomia e
Solidarietà a Roma raccoglie le firme senza i nomi dei candidati. La stessa
cosa fa Nuova Informazione in Lombardia (così si chiama la tua componente a
Milano).
Allora scorretti anche loro? Scorretto Serventi Longhi, Marina Cosi, Silvia
Garambois, Roberto Natale, Roberto Seghetti, Guido Besana che raccolgono
firme sotto una lista senza nomi ma solo con un simbolo? E anche Franco
Siddi che sostiene la sua lista a Milano senza i nomi dei candidati?

No, Giovanni, non sono scorretti. Come non sono scorretti i partiti politici
italiani che per presentarsi alle elezioni raccolgono le firme sotto un
simbolo e non sotto una lista di nomi. Ma forse questo ti sfugge.

Sai Giovanni, è francamente strano che tu non sappia che dietro i simboli ci
sono le idee.

E dietro Senza Bavaglio ci sono le idee. C'è un sito che ti invito a
visitare www.senzabavaglio.info, ci sono mail quasi quotidiane inviate a
più di diecimila colleghi in tutta Italia. Abbiamo anche un programma. Ed è
su quello che vorremmo confrontarci.

Sai qual è la vera differenza? Voi candidate gli uomini, noi candidiamo le
idee. E' deludente che tu ti metta a parlare di scorrettezze.

Noi di Senza Bavaglio non abbiamo ambizioni di occupare posti e poltrone.
Noi vorremmo un sindacato pulito dove non ci si scanna litigando, come mi
pare abbiate fatto qualche giorno fa lunedì sera in una riunione, sui nomi e
cognomi. Se il veneto Camporese debba andare a presiedere l'INPGI, dopo che
il veneto Cescutti ha messo il veto sul romano Serventi. Se alla segreteria
debba andare il sardo Siddi o il romano Roberto Natale.

No, noi di Senza Bavaglio siamo diversi. Litighiamo sì, ma sulle idee  su
come portare avanti una lotta sindacale, su come difendere i colleghi
dall'arroganza degli editori, su come evitare che colleghi con contratto
Fieg assunti in una Tv locale caschino nella trappola dell'Aeranti-Corallo.
E i colleghi l'hanno capito perché ci stanno dando fiducia. Certo dobbiamo
lottare contro la burocrazia che si appella alle regole per soffocare la
democrazia. Parlavo con Stefano  il presidente della commissione elettorale
emiliana e cercavo di farmi spiegare perché in Emilia le firme non si
possono raccogliere via fax (mentre a Milano le raccogliamo tutti anche via
fax). Qual è il motivo se non quello di rendere più difficile l'esercizio
della democrazia? E' faticoso sai muoversi a spese proprie per le redazioni
a raccogliere firme senza permesso sindacale. Ieri poi abbiano chiesto di
visionare l'elenco degli iscritti al sindacato dell'Emilia Romagna. Ci è
stato impedito. Mentre ovviamente voi l'elenco degli iscritti potete
visionarlo quando vi pare. Ti sembra questo un buon esercizio di democrazia?
Beh, a noi no.

Io spero che questo messaggio ti abbia fatto riflettere e abbia fatto
riflettere tutti quei colleghi cui abbiamo rivolto l'appello di firmare la
lista di Senza Bavaglio.

Infine una simpatica osservazione. Caro Giovanni, non ti sei accorto che
queste sono elezioni per il Congresso Nazionale. Qui si deve discutere dello
statuto della FNSI, non di quello dell'Aser.

Un caro saluto senza rancore ma con una certa amarezza.

Massimo Alberizzi
Consigliere Nazionale FNSI
Senza Bavaglio


Ecco il messaggio di Autonomia e Solidarietà mandato in rete ieri

LISTE ANONIME ED ACCUSE INFONDATE

La componente di "Senza Bavaglio" sta facendo circolare nelle redazioni
giornalistiche dell'Emilia Romagnaun appello a sottoscrivere i moduli per la
presentazione delle liste di candidati per le elezioni del delegati ella
nostra regione al prossimo congresso della Federazione Nazionale della
Stampa Italiana. Nulla di male, un normale esercizio di democrazia.
Ma compiuto con un'evidente scorrettezza: si chiede, infatti, ai colleghi di
sottoscrivere liste fantasma nel senso che ai giornalisti sottoscrittori
vengono consegnati moduli in bianco privi di un elemento essenziale quale è
l'elenco dei candidati. Come dire: voi sottoscrivete, per chi ve lo diciamo
dopo. In realtà, un metodo di dubbia legittimità sul piano tecnico ed
assurdo sul piano politico.

Anche "Autonomia e Solidarietà" - componente di maggioranza nazionale e
regionale del sindacato dei giornalisti - sta raccogliendo le firme tra i
colleghi, ma lo fa presentando loro 12 candidati professionali e tre
collaboratori con i loro nomi e cognomi affinché i colleghi sappiano per chi
firmano e per chi sarà chiesto loro di votare.

Le scorrettezze non finiscono qui. Nell'appello si dice che le liste di "SB"
non sono contro nessuno. Poi, però, si da (senza accento, ndr) una
rappresentazione caricaturale del sindacato e si giunge ad affermare che i
colleghi si sentirebbero abbandonati e traditi.

Sarà bene ricordare agli amici di "Senza Bavaglio" che questo sindacato,
questa maggioranza, questo gruppo dirigente, si trova a dover fronteggiare
un durissimo conflitto con gli editori proprio per non aver voluto tradire
nessuno, abbandonando i colleghi più deboli, cessando di opporsi al
precariato ed allo sfruttamento del lavoro autonomo e di denunciare i
comportamenti scorretti dei datori di lavoro. Probabilmente se l'avesse
fatto gli editori sarebbero stati assai più disponibili nei confronti del
sindacato.

Per quel che riguarda le questioni relative allo statuto, in primo luogo i
limiti di mandato e le incompatibilità, i collegi di "SB" non si sono
accorti che tali norme sono già state introdotte da almeno un decennio nella
Carta fondamentale dell'Associazione Stampa dell'Emilia-Romagna.

La componente regionale di "Autonomia e Solidarietà"
che sostiene la lista
"Autonomia, solidarietà, unità per un sindacato di servizio"

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