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XXV Congresso Nazionale della Stampa Italiana

 

APPUNTI DELL'INTERVENTO DI Pino Nicotri

 

L'analisi pur generosa di Paolo Serventi Longhi manca tuttavia dell'analisi di ciò che ha provocato
la situazione attuale. Anche Giulietti manca di spiegare le radici politiche di questo. Alla base dello
strapotere di Berlusconi ci sono due errori della sinistra in generale: "costringere" le tv commerciali
a fare informazione, cosa che ha permesso a Berlusconi di diventare uno dei maggiori editori europei.

Questa cosa ha poi ampliato gli spazi per il mestiere di giornalista, senza tuttavia avere tempo e
strutture per garantire un'adeguata qualità professionale. Il secondo errore è inventarsi un referendum
cervellotico contro l'interruzione con gli spot di film e affini in tv, invenzione di un cinefilo come Veltroni,
con uno slogan allusivo. Referendum perso in partenza perché non c'erano mai state manifestazioni o
barricate con proteste di massa contro l'interruzione tramite spot. Avere perso questo referendum significa
avere legittimato lo strapotere di Berlusconi anche in fatto di spot pubblicitari e quindi di fatto aver
legittimato il suo strapotere economico con le note conseguenze. Siccome in Italia le tv sono molte,
doverle riempire tutte di informazione giornalistica ha ulteriormente abbassato la qualità della professione
perché il problema non è mai stato "fare informazione" bensì corre re dietro all'audience più ampia possibile,
ovvero quantità invece che qualità.

Il precedente rinnovo del CCNL non ha saputo prevedere che la flessibilità, la temporaneità e la precarietà
sarebbero dilagate anche nel giornalismo, dalla RAI alla messaggistica telefonica, dalla free-press allo stragismo,
dai co.co.co ai co.co.pro. Il Terzo stato cambia composizione e struttura ma continua a esistere sia nella produzione,
sia nell'intera società, mondo dell'informazione compreso. Vecchie figure spariscono e ne nascono nuove che non
hanno rappresentanza e diritti.

E' urgente che la FNSI sappia organizzare e rappresentare la grande massa di non contrattualizzati, dei
"non-a-tempo-indeterminato" e dei non-garantiti, dei freelance. Questo problema è di tutto il mondo del lavoro,
non solo di quello giornalistico. E' necessario mantenere gli scatti di anzianità a fronte dell'inflazione camuffata,
dell'aumento dei prezzi e delle perdite economiche dovute ai tanti scioperi per il CCNL.
E' necessario infine riassorbire i disoccupati.

 

 

 

 

 

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