QUARTO CONGRESSO NAZIONALE DI SENZA BAVAGLIO
Massa Marittima
24-25-26 Marzo 2006

Comitati di Redazione, un ruolo da ritrovare

I Cdr devono ritrovare il proprio ruolo di tutela dei colleghi contrattualizzati e non

Troppe volte i Cdr rinunciano a pretendere l’applicazione del contratto, il rispetto delle professionalità e dell’indipendenza dei colleghi.

Per Senza Bavaglio, è da qui che bisogna partire per recuperare la coscienza dei propri diritti, l’unica che può dare la forza di contrastare i poteri dilaganti dei direttori, sempre più longa manus degli editori.

Spesso però nelle redazioni non esiste la coscienza degli elementari diritti sindacali. Per questo le Ars e la Fnsi devono farsi parte attiva ed organizzare corsi periodici di preparazione sindacale sia per i neoassunti che per i delegati sindacali. A questo proposito, appare paradossale che alle assemblee periodiche dell’Ordine e del Sindacato moltissimi redattori non possano partecipare perché obbligati al lavoro in redazione. Senza Bavaglio invita le Ars e gli Ordini a studiare modalità atte a favorire la più ampia partecipazione.

Parlando di diritti calpestati, occorre soffermarsi sul fenomeno del mobbing, dilagante anche nelle redazioni. Spesso non viene riconosciuto né affrontato in modo adeguato.

Qualificazione del mobbing: è un comportamento reiterato e che di solito si manifesta privando il giornalista dei suoi consueti compiti oppure intervenendo pesantemente e improvvisamente sul prodotto giornalistico, o manifestando le critiche in pubblico e in modo tale da umiliare il giornalista o ancora spostandolo ripetutamente e ad intervalli brevi tra settori diversi di una testata.

Uno dei risultati del mobbing è la dequalificazione del giornalista. Per le caratteristiche proprie del lavoro giornalistico si tratta di un fenomeno particolarmente grave perché sottopone un giornalista a pressioni psicologiche che svuotano il mestiere dei suoi fondamenti: l’indipendenza e la professionalità.

In questi casi è fondamentale l’intervento del Cdr per aiutare il collega che si senta mobbizzato a reagire. La letteratura medica e giurisprudenziale in materia offre ormai tutti i necessari elementi.

Innanzi tutto vanno raccolti elementi utili a provare la sottoposizione a mobbing: il Cdr, d’intesa con l’interessato, vigila sul comportamento nelle redazioni e individua la strada migliore per risolvere l’eventuale problema. Ad esempio, scrive una nota ufficiale di richiamo ai responsabili dell’atteggiamento vessatorio e, in assenza di risultato, attiva le procedure di tutela sindacale prevista dal contratto e dalle leggi sul lavoro.

Senza Bavaglio raccomanda a Fnsi e Ars di istituire efficaci sportelli anti-mobbing in ogni regione e di attivare convenzioni per il patrocinio legale gratuito dei casi comprovati.

Più in generale, la libertà d’informazione passa attraverso la piena realizzazione della professionalità che per i giornalisti coincide soprattutto, anche se non esclusivamente, con la realizzazione di servizi. Per evitare che ciò sia appannaggio di pochi, proponiamo alla Commissione contratto di prendere in considerazione il problema del lavoro al desk, emendando l’articolo 7 del Cnlg che è rimasto largamente inapplicato. Per questo suggeriamo l’eliminazione della frase ambigua “…che non deve incidere sulla funzionalità organizzativa e l’economicità della gestione”, in quanto fortemente limitante.

Senza Bavaglio ribadisce che è inaccettabile e dev’essere denunciato in tutte le sedi qualunque utilizzo di lavoratori privi di contratto giornalistico dentro le redazioni.

Quanto alle sostituzioni per malattia, maternità o ferie, SB invita tutti i Cdr a ricordare ai direttori l’articolo 4 del contratto che prevede di scegliere prioritariamente i sostituti tra quelli iscritti negli elenchi di cassa integrazione e disoccupazione.

Senza Bavaglio

Massa Marittima, 26 marzo 2006