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Il mobbing e l'assessore

 


Avvertenza: I personaggi e i fatti riportati nelle pagine del "Diario di Piero" sono immaginari ma autentica è la realtà che li produce.

Milano, 13 maggio - Luciano De Rossi si è licenziato. Dal 1998 lavorava
nella redazione di un settimanale nazionale occupandosi prevalentemente di
politica. Ho contestato la sua scelta perché ritengo poco normale,
soprattutto in un momento di profonda crisi dell'editoria, stracciare un
ottimo contratto a tempo indeterminato. Ho invitato a cena Luciano che mi
ha raccontato un calvario iniziato alla fine del 2003 in coincidenza con un
cambio ai vertici della proprietà del settimanale.
Nei suoi confronti è iniziata gradualmente un'azione di mobbing, sia da
parte dell'editore, sia da parte di molti colleghi che lo hanno sempre
detestato perché un po' ruvido nei modi ma soprattutto perché persona molto
preparata.
Gli hanno sottratto tutte le competenze isolandolo dal resto della
redazione. Gli hanno tolto la parola e in alcuni casi anche il saluto. È
stato vittima di infinite piccole carognate giornaliere. De Rossi ha
cercato di reagire chiedendo anche il sostegno del Comitato di redazione ma
agitandosi ha solo peggiorato la sua situazione come accade ad una mosca
caduta nella tela del ragno.
Negli ultimi mesi quando la mattina entrava in ufficio gli mancava il
respiro a causa di un nodo alla gola. È ingrassato di quasi 20 chili. Ha
avuto un pesante crollo di nervi e alla fine ha deciso di abbandonare il
posto di lavoro. Non ha trovato nessun punto di appoggio e, di conseguenza,
ha rinunciato a priori a qualsiasi azione sindacale. Con molta probabilità,
dal prossimo anno inizierà ad insegnare in una scuola privata.
Luciano De Rossi conosce cosa ha scatenato il mobbing nei suoi confronti. De
Rossi è sempre stato un giornalista molto corretto e imparziale. Non ha mai
concesso sconti a nessuno, soprattutto ai politici. Questo modo di fare non
è piaciuto a un potente e ambizioso assessore, anche lui un tempo
giornalista, il quale ne ha chiesto la testa alla nuova proprietà.
È stato subito accontentato, anche perché in cambio la società ha ottenuto
importanti contratti pubblicitari. Luciano era stato più volte invitato a
scrivere articoli morbidi o addirittura compiacenti sull'amministrazione e
in particolare sull'assessore. Ha rifiutato ed è stato messo alla porta o
meglio nelle condizioni di rinunciare al lavoro pur di riconquistare la
serenità.

È tutto per oggi

Danilo Lenzo



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