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Senza fotografo smaliziato, lo stagista arranca

 


Avvertenza: I personaggi e i fatti riportati nelle pagine del "Diario di Piero" sono immaginari ma autentica è la realtà che li produce.

Milano, 10 marzo - Questa mattina al bar vicino la redazione ho incontrato
alcuni vecchi amici, Matteo Brembilla e Augusto Grillino. Sono due
fotografi professionisti che lavorano da molti anni in una importante
agenzia. Mi hanno preso un po' in giro sostenendo che oramai di giornalisti
in gamba non vi è più traccia, a parte qualche rara eccezione. Secondo loro
le redazioni pullulano di giovanotti inesperti ma con carriere costruite a
tavolino.

Quando i due fotografi devono realizzare dei servizi per quotidiani e
periodici si trovano quasi sempre a lavorare fianco a fianco con stagisti
mandati allo sbaraglio dalle redazioni. Questi giovani non sanno da che
parte iniziare, soprattutto quando devono affrontare casi di una certa
portata come omicidi o attentati. Sono i fotografi che danno loro consigli
su come muoversi, suggerendo perfino chi intervistare e che cosa chiedere.
È una situazione grottesca ma secondo i miei due amici il numero degli
stagisti nelle principale testate ammonta oramai a diverse centinaia. Non
manca qualche giovane brillante ma trovarlo è come cercare un ago nel
pagliaio. E quando si trova, se non è adeguatamente raccomandato, rischia di
essere messo da parte o seguire eventi secondari.

I giornalisti con esperienza, soprattutto coloro che per scelta o necessità
si trovano ad operare come liberi professionisti, sono in difficoltà proprio
a causa del crescente abuso da parte delle testate dei cosiddetti "stagisti"
(universitari, studenti delle scuole medie superiori e soprattutto i "bravi
ragazzi" delle scuole di giornalismo).

Questi giovani sono inseriti per un periodo di formazione e senza
retribuzione in una redazione: in teoria per imparare il mestiere "seguendo
passivamente" il lavoro dei redattori, in realtà sono impiegati
"attivamente" a tempo pieno con affidamento di mansioni rilevanti come
seguire da soli e senza alcuna esperienza giornalistica perfino i principali
fatti di cronaca della giornata con conseguente preparazione di articoli e/o
servizi.

Gli "stagisti" non costano nulla, rispetto ad un giornalista assunto o un
giornalista freelance con Partita Iva che collabora dall'esterno. Questa
situazione riduce ulteriormente le opportunità di lavoro a danno dei
giornalisti ma l'attuale sistema premia i furbi e garantisce interessi
trasversali. Una mano lava l'altra e nella peggiore delle ipotesi c'è sempre
qualche fotografo navigato pronto a dare dei buoni consigli al neofita del
giornalismo di turno.

È tutto per oggi


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