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REFERENDUM D'ABRUZZO/Aggiungiamo le nostre proposte



L'ultimo invito lanciato on line da Franco Abruzzo è interessante: "L'Ordine di Milano di fronte a un bivio: o tiene i quattrini in banca o, di concerto con il sindacato regionale, contribuisce economicamente alla difesa (gratuita) degli interessi e dei diritti costituzionali dei propri iscritti attaccati sul terreno dei valori e principi contrattuali".

Non abbiamo la più pallida idea di quanto abbia di attivo in cassa l'Ordine di Milano, anche perché è stato chiesto e deciso di aumentare di 10 euro la tassa di iscrizione annuale per far fronte alle spese e quindi paventavamo semmai un passivo di bilancio. Ma in ogni caso proponiamo un'altra soluzione, magari complementare a quella di Abruzzo. Chiediamo che i soldi in eccedenza, o almeno una loro parte, venga destinata - sempre in accordo con la Lombarda - al sostegno economico dei disoccupati. Il sostegno potrebbe essere in aggiunta al contributo erogato dall'Inpgi.

Ecco la nostra proposta:

L'Ordine crei, di concerto con l'INPGI, un "Fondo di mutua assistenza straordinaria per disoccupati".

L'Ordine decida, autonomamente, l'ammontare della propria quota, mentre l'INPGI abbia l'obbligo di conferire al fondo le quote personali INPGI 1/2 che i singoli scelgono di destinare. [Spiegazione: in pratica ogni associato INPGI 1/2 può non conferire nulla o un tot... diciamo fino al 50 per cento dell'ammontare di anno in anno pagato: chi non conferisce nulla, rimane con la disciplina attuale, chi sceglie di conferire, può ritirare in un anno, in quote mensili da definire, il 50% del totale fino a quel momento conferito. La quota decisa dall'Ordine deve essere assegnata non a pioggia, ma a "progetti" (che possono essere presentati, ovviamente, anche da singoli, iscritti agli elenchi FNSI-FIEG). In sostanza ci può essere sia il cumulo dei due "rami" di contributo, sia la possibilità di accedere a un singolo ramo (quello della propria pensione) se non si ha la possibilità di presentare un "progetto"].

Viene costituita una commissione di gestione del fondo che vede come elettori sia quelli per l'Ordine (eleggono due consiglieri, un professionista e un pubblicista), sia quelli per l'INPGI 1/2 (un consigliere per la 1 e uno per la 2). Il presidente viene nominato dal Ministero del Welfare. Il presidente nomina il direttore del fondo tra una rosa di cinque candidati presentati da Ordine, FNSI, INPGI.

Gli iscritti agli elenchi disoccupati FNSI-FIEG delle varie associazioni eleggono il proprio fiduciario locale tra candidati contrapposti e un consiglio locale, composto da nove persone, che viene eletto, su scheda separata, da liste bloccate contrapposte su base proporzionale.

Il consigliere di opposizione al fiduciario che ha ricevuto più voti diventa, salvo rinuncia scritta da pubblicare sul primo numero utile del bollettino dell'associazione, responsabile dello "sportello disoccupati". Il responsabile dello "sportello disoccupati" si occupa materialmente, tra l'altro, della raccolta dei progetti che concorrono al finanziamento. In caso di dimissioni, subentra come responsabile il primo dei non eletti tra i consiglieri di opposizione e il posto vacante viene ricoperto dal primo dei non eletti della lista nella quale si era candidato il dimissionario. In caso di "esaurimento" degli eletti e dei possibili subentranti, cade anche il fiduciario e vengono convocate nuove elezioni [cioè un consiglio può in pratica costringere il fiduciario ad andare a casa].

La commissione di gestione del fondo ascolta in audizione i fiduciari locali che presentano i progetti che concorrono all'assegnazione dei fondi stabiliti dall'Ordine. I fiduciari locali non hanno il potere di selezione preliminare dei progetti.

Le audizioni e il loro calendario sono pubbliche e i responsabili dei progetti possono essere convocati per un supplemento di indagine.

I responsabili dei progetti possono opporre ricorso all'esito finale del ciclo di audizioni entro dieci giorni dall'ultima audizione.

Competenti per l'esame dei ricorsi i probiviri del consiglio nazionale FNSI.

I probiviri, dopo la sessione di esame dei ricorsi, che è pubblica, possono confermare la congruità della graduatoria per l'erogazione dei finanziamenti o chiedere formalmente alla commissione di gestione di motivare, per scritto, i singoli finanziamenti che si è deciso di erogare e i rifiuti. Le motivazioni vengono pubblicate sui bollettini di Ordine, Inpgi e FNSI e sui loro siti Internet.

Assumendo una validità di tre anni della commissione di gestione, a metà e a fine mandato deve essere pubblicato un rapporto dove si specifica o meno l'efficacia dei finanziamenti erogati fino a quel punto, ovvero se le attività finanziate sono ancora in essere.

Franco Abruzzo ci invita a dire la nostra sulla sua proposta con un referendum. Chiediamo che lo allarghi a queste nostre proposte. E se i soldi non bastano, cominciamo a chiedere all'Ordine e alla Lombarda di pensare a come darsi da fare per trovarli e stanziarli in futuro. Prossimo e non escatologico, naturalmente.

Olga Piscitelli (Consigliere ALG, Commissione contratto FNSI), Alessandro Tognarini, Pino Nicotri (Consigliere Generale INPGI), Massimo Alberizzi (Consigliere Nazionale FNSI), Simona Fossati (Consigliere ALG, Commissione contratto FNSI), Rita Cenni, Fabio Gibellino, Amelia Beltramini, Gianna Melis, Lucia Parisi (proboviro FNSI),

Marilisa Verti (proboviro ALG), Nicoletta Mobarito (Consigliere ALG), Leonella Zupo, Carlo Faricciotti.

La proposta è stata sottoscritta anche da colleghi che non sono iscritti all'Ordine Lombardo ma che la giudicano interessante:

Willy Ragusin (Consigliere nazionale dell'Unci - Unione nazionale cronisti), Zenone Sovilla (Consigliere Nazionale FNSI), Giorgia Cardini (Cdr dell’Adige), Rita Benigno, Alessandra Lombardi, Gianvittorio Fedele, Costanza Troini.

Questi sono i promotori e primi firmatari. Chi voglia aderire può farlo scrivendo una mail a info@senzabavaglio.info

 



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