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Troppa pubblicità in televisione.
L'Europa bacchetta Italia La Commissione apre una procedura d'infrazione


11/12/07

 

Bruxelles, 11 dicembre 2007
La Commissione invia un avvertimento all'Italia circa la violazione delle
norme comunitarie relative alla pubblicità televisiva

La Commissione ha inviato all'Italia una lettera di costituzione in mora
concernente la violazione delle regole comunitarie in materia di pubblicità
televisiva stabilite dalla direttiva "Televisione senza frontiere". Si
tratta della prima fase del procedimento comunitario di infrazione in questo
ambito.

"Le emittenti hanno bisogno della pubblicità e i pubblicitari hanno bisogno
delle emittenti, ma occorre anche garantire una protezione efficace dei
consumatori. Abbiamo bisogno soprattutto di una pubblicità responsabile," ha
dichiarato Viviane Reding, Commissaria responsabile della società
dell'informazione e dei media.

"Per beneficiare delle regole meno dettagliate e più flessibili in materia
di pubblicità previste dalla direttiva sui servizi dei media audiovisivi
senza frontiere di prossima adozione, l'Italia, alla stregua degli altri
Stati membri, deve rispettare ed applicare pienamente le disposizioni
comunitarie in vigore".

L'Italia non ha adottato le misure necessarie per attuare correttamente le
disposizioni della direttiva "Televisione senza frontiere" e garantire che
queste disposizioni siano effettivamente rispettate.

Uno studio indipendente ha evidenziato che le emittenti italiane non
rispettano le disposizioni quantitative in materia di pubblicità stabilite
dalla direttiva, in particolare la regola che fissa a il tetto massimo di
pubblicità per ora a 12, la regola che prevede un intervallo di almeno 20
minuti tra due spot pubblicitari e quella che riguarda le interruzioni
pubblicitarie durante i film.

La legislazione italiana, nel calcolare i tempi massimi di pubblicità, non
tiene conto degli spot di televendita - e ciò determina il superamento dei
limiti stabiliti dalla direttiva - e non rispetta neppure la durata minima
di 15 minuti prevista dalla direttiva per le "finestre di programmazione
destinate alla televendita" (ossia i programmi di televendita su un canale
televisivo generalista).

Inoltre, contrariamente a quanto previsto dalla direttiva, per la legge
italiana l'autopromozione - tra cui le pubblicità delle emittenti per i loro
programmi o prodotti - non è una forma di pubblicità. Ne consegue che dei
programmi, tra cui i telegiornali, subiscono interruzioni troppo numerose e
troppo lunghe, in contrasto con le disposizioni della direttiva che limita
l'inserimento di spot pubblicitari.

D'altra parte alcune norme fondamentali della direttiva, come quelle che
garantiscono il rispetto della dignità umana e della non discriminazione,
non sono applicate ai messaggi di autopromozione diffusi sui canali
televisivi italiani.

La Commissione nutre inoltre dei dubbi circa l'efficacia della procedura
prevista dalla legislazione italiana per sanzionare le infrazioni in materia
di pubblicità televisiva, in quanto risulta troppo "debole" per avere un
effetto dissuasivo e proteggere in modo efficace i consumatori in Italia.

La Commissione ha pertanto trasmesso all'Italia una lettera di costituzione
in mora per l'attuazione scorretta e il mancato rispetto della direttiva
"Televisione senza frontiere". Il governo italiano dispone di due mesi di
tempo per rispondere alle preoccupazioni espresse dalla Commissione.

Antefatti:

La direttiva "Televisione senza frontiere" è stata adottata nel 1989 (vedi
IP/91/898
<http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/91/898&format=HT
ML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en> )
e rivista nel 1997 (vedi IP/97/552
<http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/97/552&format=HT
ML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en> ).

Il 13 dicembre 2005 la Commissione ha proposto di modernizzare la direttiva
per tener conto dei considerevoli progressi tecnologici e commerciali
compiuti nel settore dei servizi audiovisivi (vedi >IP/05/1573
<http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/05/1573&format=H
TML&aged=1&language=EN&guiLanguage=en>
e MEMO/06/208
<http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=MEMO/06/208&format=
HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=fr> ).
Il 24 maggio 2007 è stato raggiunto un accordo politico sulla nuova
direttiva sui servizi audiovisivi (vedi IP/07/706
<http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/07/706&format=HT
ML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en> ) il cui testo definitivo è stato
votato dal Parlamento europeo il 29 novembre 2007 (vedi IP/07/1809).

La direttiva, che deve essere recepita nella legislazione nazionale entro la
fine del 2009, stabilisce un insieme minimo di regole nell'UE per promuovere
l'istituzione di un mercato unico fiorente e responsabile nel settore
televisivo e dei servizi media audiovisivi.

La direttiva riprende alcuni elementi fondamentali della direttiva vigente
come il limite massimo di 12 minuti di pubblicità l'ora.

La versione attuale del testo della direttiva "Televisione senza frontiere"
è reperibile all'indirizzo seguente:
http://ec.europa.eu/avpolicy/reg/tvwf/index_en.htm


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