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24/06/05



CIRCOLO DELLA STAMPA/L'ennesimo assalto alle poltrone di Negri, Gallizzi e Rho



All'insegna del motto <occupiamo le poltrone, occupiamole tutte la
maggioranza del direttivo che fa capo a Negri, Gallizzi e Rho ha conquistato
di nuovo il Circolo della Stampa. Che all'interno del nuovo direttivo ci sia
gente che si occupi di cultura è irrilevante; che ci siano persone che
accumulano cariche su cariche inopinatamente, non ha alcuna importanza.
Conta soltanto sedersi, appoggiare il culo, nella migliore tradizione dei
politicanti.

A nulla sono valsi gli appelli di Simona Fossati (Senza Bavaglio), Michelino
Crosti (Sindacato di Base) e Guido Besana (Nuova Informazione) per una
gestione unitaria. Il presidente Negri che continua a parlare di
"collegialità", collaborazione con le minoranze, in realtà persegue solo
fini di puro potere. La coalizione si regge sulla genuina e semplice
spartizione di poltrone e per continuare a esistere deve continuare a
spartire. E' un circolo vizioso che non tiene conto né delle esigenze dei
colleghi, né di quelle del sindacato, che in Lombardia è ormai ridotto al
lumicino. Né di quelle del Circolo della Stampa per il quale Senza Bavaglio
chiede da sempre una gestione superpartes, fatta da colleghi di prestigio,
autorevoli e indipendenti.

Si è ripetuta la farsa della Commissione Sindacale, dove un gruppetto
nominato coordinatore in violazione a tutte le regole dello statuto
gestisce, convoca e insabbia.

Lo spettacolo cui abbiamo assistito è mortificante. Il presidente Negri ha
detto praticamente che ci dobbiamo tenere Giuseppe Gallizzi, perché è
l'unico candidato. Ha fatto il gioco delle tre tavolette dicendo che nessuno
gli ha mai fatto proposte di scelte unitarie. Noi ancora nel lontano ottobre
2004 avevamo inviato a tutte le componenti una lettera in cui chiedevamo di
discutere il futuro del Circolo. Scrivevamo in quel documento: <Il Circolo
della Stampa non deve essere vissuto come un centro di potere, né come una
mera compagnia di affittacamere ma come un istituto ad alto potenziale
culturale all'avanguardia nel dibattito intellettuale di Milano>.

Come sempre (anche sulla Casagit chiedevamo una lista unitaria) il
presidente della Lombarda non ci ha mai risposto. Evidentemente non ha mai
pensato ai Murialdi, ai Carrubba, ai Fini, alle Aspesi, ai Travaglio, ai
Bocca. E neppure ai Caruso, ai Mentana, ai Cannavò. Nella loro furia
prendi-prendi generale, con una gran faccia di bronzo, i comandanti della
Lombarda hanno anche riesumato un loro vecchio amico condannato per truffa
con una sentenza passata in giudicato (un collega che poi ha avuto la
riabilitazione). Un posticino anche per lui nel consiglio del Circolo è
stato trovato. Errare è umano, perseverare diabolico.

Bene bene, colleghi che leggete questo nostro comunicato e che non amate
giochini da sottogoverno, ricordatevi di questo disastro, ricordatevi di
questi metodi e comportamenti in ottobre, al momento del rinnovo della
Casagit. Guardate le biografie dei candidati: Senza Bavaglio vi propone
giornalisti competenti. Noi non occupiamo posti e poltrone. Noi non vogliamo
cariche, noi prendiamo incarichi. E se volete collaborare con noi siete i
benvenuti. Questa generazione sindacale ci sta portando al disastro in
Lombardia.

Senza Bavaglio



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