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RAI/Firma anche tu l'appello al direttore Cappon:
"Ripensaci: reintegra Tiziana Boari"


05/05/07


LETTERA APERTA AL DIRETTORE DELLA RAI CLAUDIO CAPPON

Alla cortese attenzione
Del direttore generale della Rai
Claudio Cappon

1° maggio, festa del lavoro

Gentile direttore,
come lei sa Tiziana Boari, valida collega di cui apprezziamo la
professionalità, è stata licenziata in tronco dopo una sentenza d’appello
che non convalida quella di primo grado che aveva stabilito la sua
assunzione dopo anni di precarietà.

Forse, caro direttore, l’opportunità avrebbe suggerito maggiore prudenza.
Sarebbe stato meglio attendere le motivazioni della Corte d’appello.

Oltretutto ci sembra francamente fuori luogo una solerzia senza precedenti.
La Rai non ha applicato diverse sentenze con le quali i giudici stabilivano
il riassorbimento di collegi ingiustamente – a quanto dicono i magistrati –
allontanati dalle trasmissioni. Scusi, direttore, ma perché due pesi e due
misure?

La Rai è azienda di tutti i cittadini, non deve essere inteso come campo di
battaglia per rese di conti estranei agli interessi dei cittadini.

E poi, soprattutto, direttore, lei sa benissimo che Tiziana Boari ha fatto
tanti anni di precariato e forse un po’ di ragione – al di là della
decisione dei giudici - ce l’ha.

Non è poi il caso di prendere in considerazione la solidarietà espressa dal
suo direttore e dalla sua redazione, che hanno chiesto di mantenere la
collega in organico?

Sembra quasi che la Rai voglia punire Tiziana perché si è rivolta ai
giudici. Già ma in una logica democratica la magistratura fa parte del
sistema. Non si deve ritenere un nemico colui che si rivolge ai giudici per
far valere – a torto o a ragione – i propri diritti .

Piuttosto caro direttore, non è forse venuto il momento di affrontare di
petto il problema dei precari, evitando di considerarli i colpevoli di
questa situazione? Il precariato non è forse il risultato di una gestione
malata della nostra azienda?

Noi firmatari di questo appello crediamo proprio che sia bene soprassedere e
reintegrare Tiziana e nello stesso tempo affrontare il tema del precariato
alla radice.

Grazie direttore

Invia la tua adesione qui

Massimo A. Alberizzi (Cons. Naz. FNSI – Corriere della Sera)

Gaetano Basilici (Cons. Unci)

Amelia Beltramini (Focus)

Rita Benigno (Freelance)

Peppa Buzzi (Freelance)

Francesca Capelli (Freelance)

Lucio Caracciolo (Direttore Limes)

Ugo Degl'Innocenti (ItaliaOggi)

Carlo Di Rienzo (ANSA)

Luisa Espanet (Freelance)

Maria Giovanna Faiella (Freelance)

Alessandra Fava (Freelance)

Simona Fossati (Cons. Ass. Lombarda Giornalisti – Freelance)

Bruno Gambacorta (TG 2)

Francesca Gianquinto (Freelance)

Fabio Gibellino (Freelance)

Letizia Gonzales (Cons. Ordine Lombardia)

Lorenzo Guadagnucci (Quotidiano.Net)

Alessandra Lombardi (Freelance)

Maurizio Marangelli (Cons. Ordine Puglia - Telenorba)

Mariangela Maritato (Freelance)

Enzo Marzo (Corriere della Sera)

Gianna Melis (Freelance)

Paolo Migliavacca (Il Sole 24 Ore)

Nicoletta Morabito (Cons. Ass. Lombarda Giornalisti – Freelance)

Oreste Mottola (Condirettore settimanale "Unico", collaboratore "Il
Mattino")

Laura Mulassano (Freelance)

Pino Nicotri (Cons. INPGI)

Lucia Parisi (Freelance)

Ilaria Pedrali (Freelance)

Cesario Picca (Cdr Il Domani di Bologna)

Olga Piscitelli (Cons. Ass. Lombarda Giornalisti – Libertà e Giustizia)

Alessandro Quami (Freelance)

Filippo Radaelli (Res Tipica)

Pierluigi Roesler Franz (Cons. Amm. INPGI, Fiduc. INPGI Lazio, Cons. Naz.
FNSI)

Laura Simeoni (Freelance)

Zenone Sovilla (Cons. Naz. FNSI – L’Adige)

M.Cristina Sparaciari (Freelance)

Giuseppe Tedesco (Il Gazzettino)

Alex Tognarini (Freelance)

Elisio Trevisan (Il Gazzettino)

Rino Tripodi (Direttore rivista "LucidaMente"; aderisce anche la redazione)

Laura Verlicchi (Il Giornale)

---

Adesioni dalla società civile:

Lelio Bernardi, Roma

Giorgio De Martino, Francia

---

L’adesione di Articolo 21:

Articolo21 aderisce all´iniziativa lanciata da Senza Bavaglio.

Appaiono sempre meno comprensibili le ragioni per le quali la Rai non
intende applicare le sentenze dei tribunali quando sono favorevoli, per
esempio, a Daniele Luttazzi, a Sabrina Guzzanti, a Oliviero Beha, a Stefano
Gigotti e a tanti e tanti altri ed invece procede all´immediata applicazione
della sentenza quando si tratta di licenziare una giornalista seria e
preparata, come Tiziana Boari, colpevole di aver vinto la causa in primo
grado e di aver "sgobbato" come precaria per anni e anni.

Non a caso il direttore di Rainews24 Corradino Mineo, il suo CdR le hanno
espresso una profonda e convinta solidarietà.

Ci auguriamo che la medesima Rai voglia provare un moto di vergogna per
questa doppiezza che si sta trasformando in un atto di prepotenza
ingiustificabile. In ogni caso - conclude il portavoce Giulietti -, a nome
dell’intera Associazione solleverò la questione nella prossima riunione
della Commissione parlamentare di vigilanza.

Invia la tua adesione qui



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