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INTERCETTAZIONI/Sciopero subito
contro l'arroganza del potere
di Senza Bavaglio

 

Il disegno di legge sulle intercettazioni, dietro il pretestuoso paravento della tutela della privacy,
costituisce un inaudito e inaccettabile attacco ai poteri della magistratura, al diritto di cronaca e
alla libertà di stampa: perciò i giornalisti italiani devono battersi per ottenerne il ritiro, utilizzando
tutti gli strumenti disponibili, a cominciare dallo sciopero generale della categoria.

Il disegno di legge punta a restringere fortemente l'attività d'indagine dei magistrati, che si
troverebbero a fare i conti con limiti pesanti, che sfiorano l'impedimento oggettivo, sia sui tempi di
utilizzo delle intercettazioni (massimo tre mesi) sia sui tipi di reato per i quali le intercettazioni
sarebbero ammesse. Resterebbero esclusi moltissimi reati, anche gravi, come segnalato in questi giorni
da molti giuristi.

Il disegno di legge include enormi limitazioni all'esercizio del diritto-dovere all'informazione. Si vieta
la pubblicazione delle intercettazioni prevedendo per i giornalisti pene detentive assurde e mai viste in
uno stato di diritto. E si vieta, incredibilmente, anche la pubblicazione - fino alla chiusura dell'indagine
preliminare! - di atti d'inchiesta, di documenti acquisiti al fascicolo anche se non coperti da segreto: in
sostanza si impedisce il diritto di cronaca e il diritto dei cittadini all'informazione, stabilendo un
incostituzionale silenzio stampa sulle inchieste in corso.

Le norme contenute nel disegno di legge ci porterebbero fuori dai canoni della democrazia.

I giornalisti italiani non possono tacere di fronte a un attacco del genere. È nostro preciso dovere etico
e  professionale denunciare in Italia e all'estero l'attentato alla libertà di stampa in corso e promuovere
una mobilitazione straordinaria, cominciando con uno sciopero immediato della categoria.

Chiediamo pertanto alla segreteria nazionale e alla Giunta Esecutiva della Fnsi di indire una giornata di
astensione dal lavoro martedì 17 giugno 2008 per i giornalisti dei quotidiani, delle agenzie di stampa, dei
giornali telematici, e nella prima data utile (venerdì 27 giugno) per i giornalisti del servizio pubblico
radio-tv.

Senza Bavaglio
15 giugno 2008

 

 

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