PERCHE’ SENZA BAVAGLIO ANCHE
IN EMILIA-ROMAGNA

Innanzitutto perché dobbiamo convincere i colleghi ad avere fiducia nel sindacato.
Molti si sono allontanati, non pagano più le quote, sono delusi, sconfortati e si
sentono traditi. I giovani non pensano poi minimamente a iscriversi a un'istituzione
che ritengono obsoleta e senza incisività.

Ma per convincerli occorre fare qualcosa per loro. Non solo per chi lavora nelle grandi
testate ma anche per chi, isolato nelle piccole redazioni, si sente tradito e abbandonato.

Il nostro obbiettivo si può sintetizzare così: dobbiamo passare dal sindacato
antagonista al sindacato protagonista. Non solo un sindacato contro, ma un
sindacato che faccia delle proposte concrete come ad esempio queste:

- Esigere una regolamentazione dei rapporti tra testate locali e siti web sia dal punto
di vista normativo che retributivo.

- Pretendere un argine contro le ristrutturazioni selvagge e l’introduzione senza alcuna
contrattazione aziendale dei nuovi sistemi editoriali.

- Valorizzare le professionalità interne non limitate al desk.

- Reclamare una norma che obblighi gli editori a pagare i non contrattualizzati con compens i
congrui e con tempi ragionevoli.

- Proporre regole certe perché chi subisce il mobbing sia affrancato e torni a lavorare.

- Cancellazione delle provvidenze per l’editoria per quegli editori che non rispettano leggi e sentenze.

- Impegno perché la dignità professionale dei colleghi che lavorano sotto contratto Aeranti Corallo sia
sempre più vicina a quella dei colleghi giornalisti con contratto Fnsi-Fieg

Sono solo esempi. Molti problemi da risolvere li trovate scorrendo i nostri documenti.

Gli obbiettivi che abbiamo indicato si devono realizzare attraverso semplici riforme del sindacato i cui vertici
si sono completamente scollati dalle realtà delle redazioni.

Dai forza alle idee. Sostieni Senza Bavaglio. Vota Cesario Picca e Fabrizio Rappini.

Non solo nomi, anche facce e idee.

 


[Stampa questa pagina]