Roberto Bianchin (Repubblica)
presenta i candidati di Senza Bavaglio in Veneto
La rinuncia di Gianluca Amadori, presidente dell’Ordine del Veneto, ad accettare la
candidatura di delegato al Congresso dalla FNSI da parte del gruppo
dirigente
dell’Associazione Stampa Veneta, le dimissioni di Tiziana Bolognani da
presidente
dell’Associazione Stampa di Belluno, in aperta polemica con i vertici
sindacati che non
hanno lasciato il tempo a Senza Bavaglio di raccogliere le firme per
presentare liste
proprie, ha spinto Senza Bavaglio a candidare due dei colleghi che erano in
lista, Cristina
GENESIN (Il Mattino di Padova), Gabriele COLTRO (Il Gazzettino) a
presentarsi lo
stesso ai colleghi elettori.
Lo statuto della FNSI prevede che se si presenta una sola lista, sulla
scheda ci debba
essere un numero di righe bianche pari al numero dei candidati assegnati
alla regione in cui
avviene la competizione elettorale. Dunque dieci righe bianche (sulle quali
si possono
scrivere nomi di maggior gradimento) più i nove nomi dei candidati della
lista al potere
(non dieci; Amadori infatti si è dimesso).
Purtroppo la mancanza di una volontà democratica, di allargare la
partecipazione, di
alimentare il dibattito non sono virtù del gruppo al potere in Veneto, che
ha impedito di
fatto a Senza Bavaglio di raccogliere le firme necessarie a presentare una
propria lista.
In Veneto le discussioni non avvengono sui programmi e sui metodi di
gestione del
sindacato, ma spesso sui nomi. Lo stesso Paolo Serventi Longhi, qualche
giorno fa, ha
espresso con stizza la sua rabbia contro il collega Gabriele Cescutti, reo
di aver posto il
veto sul nome dell’attuale segretario della FNSI alla presidenza dell’INPGI.
Ha proposto
invece un suo amico.
Noi di Senza Bavaglio discutiamo di problemi concreti, degli interessi dei
colleghi, del
degrado dell’informazione, dello scadimento del nostro lavoro.
L’anticipo delle elezioni (in quasi tutta Italia si vota a fine mese, come
espresso
suggerimento del Segretario Generale Serventi Longhi) pur essendo previsto
dal
regolamento, spiega perfettamente l’insofferenza verso meccanismi di
democrazia
partecipata.
L’obbiettivo sembra essere quello di conservare i propri posti a dispetto
del mancato
accordo sul contratto nazionale di lavoro.
Intanto i colleghi manifestano la loro insoddisfazione verso un sindacato
sempre più
lontano dalle esigenze dei colleghi, dai loro interessi e intere redazioni
di piccoli giornali,
di televisioni private e di emittenti locali non sono più iscritte
all’Assostampa veneta.
Senza Bavaglio ha deciso di reagire a questo strapotere e di candidare
dunque due colleghi
alla competizione elettorale.
Chiediamo dunque ai colleghi domenica di non votare i nomi che troverete
stampati sulle
lista ma di scrivere nelle righe vuote tutti e due questi nomi:
Gabriele Coltro
Cristina Genesin
Mi raccomando:
VANNO SCRITTI TUTTI E DUE IN BELLA CALLIGRAFIA!
Non votate nessun altro
Saluti a tutti
Roberto Bianchin
La Repubblica