SCIOPERO E FREELANCE /Non ci resta che piangere
(di Luisa Espanet)

 

Tra i tanti diritti negati ai freelance, c'è anche quello di non poter scioperare.
Infatti per i freelance che lavorano per un giornale crumiro, scioperare è un
inutile, patetico, atto di eroismo donchisciottesco con conseguenze che possono
diventare drammatiche: non per il mancato guadagno di una o due giornate di
lavoro, ma per la perdita secca della collaborazione. Nessuno li tutela, né i CDR,
né il sindacato, né i colleghi. A questi freelance non viene però negato il diritto di
sentirsi dei vermi e di avere tutto il disprezzo dei giornalisti contrattualizzati che,
invece, godono del diritto di sciopero, anche perché sono giustamente tutelati.

Rischiano perfino il disprezzo dei colleghi di un giornale che dovrebbe essere più
sindacalizzato degli altri e che, invece, esce giustificandosi con un editoriale
"imbarazzato e impacciato". Luisa Espanet 2 ottobre 2005 Fieg chiede l’applicazione
integrale sia della legge 30 sul mercato del lavoro, sia del decreto legislativo 368 sui
contratti a termine, senza alcuna omissione.

La Fieg chiede che i direttori, i condirettori e vicedirettori, siano esclusi dalle
tutele della legge sulla giusta causa in caso di licenziamento. La Fieg chiede
mano libera nell’utilizzo del part time e nell’introduzione delle altre flessibilità
di legge.

Luisa Espanet

02/10/05