[torna alla homepage]
ETICA/Don't touch my brain
I mutamenti tecnologici e proprietari che stanno sconvolgendo il sistema globale dei media e dell’informazione richiedono nuove riflessioni sui principi etici che regolano la professione giornalistica. In particolare il giornalista si trova spesso ad essere ostaggio di interessi economici e politici che rischiano di non avere nulla a che fare con le scelte giornalistiche e deontologiche.
In questo contesto intendiamo formulare alcune indicazioni etiche e deontologiche che possono contribuire a ridurre il rischio di una totale subordinazione del lavoro giornalistico al peggior marketing dell’informazione.
- L’EDITORE DEVE OBBLIGATORIAMENTE METTERE A DISPOSIZIONE DEL GIORNALISTA LA MASSIMA QUANTITA’ E VARIETA’ DI FONTI SULL’ARGOMENTO CHE VIENE AFFIDATO AL REDATTORE.
- IL DIRETTORE DEVE SEMPRE DISTINGUERE TRA LE SCELTE GIORNALISTICHE E GLI INTERESSI LEGATI AL MARKETING ECONOMICO DELLA SUA TESTATA.
- IL DIRETTORE NON DEVE CHIEDERE AL GIORNALISTA DI UTILIZZARE LE STESSE TECNICHE PERSUASIVE USATE NELLA PUBBLICITA’.
- A INTEGRAZIONE DEL RUOLO DEL DIRETTORE, DESCRITTO DALL’ARTICOLO 6 DEL CCNLG, IL DIRETTORE DEVE RIFIUTARE OGNI VANTAGGIO ECONOMICO DERIVANTE DALLA COMMISTIONE TRA INFORMAZIONE PUBBLICITA’
- L’EDITORE DEVE METTERE IL REDATTORE NELLE CONDIZIONI DI OCCUPARSI LIBERAMENTE EGLI ARGOMENTI A LUI AFFIDATI, SENZA RENDERE CONTO, A QUALUNQUE TITOLO, DI QUANTO SCRITTO E PUBBLICATO, AD AZIENDE O A FORNITORI DI SERVIZI ESTRANEI ALLA TESTATA.
- LA FNSI DEVE GARANTIRE UNA ADEGUATA FORMAZIONE DEI CDR PER QUANTO RIGUARDA LA VERIFICA DELLA CORRETTA
Senza Bavaglio
Levico Terme, Valsugana, 10 aprile 2005
[torna alla homepage]
[Stampa questa pagina]