SCIOPERI/Senza Bavaglio ha detto sė.

 

20/12/05

I consiglieri nazionali di Senza Bavaglio, Massimo Alberizzi e Zenone
Sovilla, hanno appoggiato la decisione di affidare alla giunta della Fnsi un
pacchetto di altri sette giorni di sciopero generale cui sarà dato corso
solo dopo il confronto con la Conferenza dei Cdr e sulla scia di una forte
mobilitazione pubblica, nelle prossime settimane, a sostegno delle ragioni
di lotta dei giornalisti italiani.

Nel corso della seduta ha trovato apprezzamento da parte di numerosi
consiglieri anche la nota elaborata da Senza Bavaglio per mettere in atto ai
vari livelli una più incisiva articolazione delle iniziative di lotta. Il
documento finale (approvato a larga maggioranza ma senza l'appoggio di un
gruppetto di 11 colleghi della minoranza che si sono astenuti) prevede tra
l'altro che gli scioperi possano avvenire anche durante la prossima campagna
elettorale nazionale.

Il segretario Paolo Serventi Longhi, nella sua relazione di apertura, ha
tracciato un bilancio positivo della mobilitazione che ha chiamato i
giornalisti a scioperare sei volte in due mesi, e ha insistito sulla
necessità di proseguire con una lotta intensa che può dare risultati, anche
alla luce dell'accordo sull'emittenza appena siglato.

Da qui la richiesta di un nuovo pacchetto di scioperi "da gestire con grande
equilibrio", sentiti i Cdr e sulla scorta di un paio di mesi di
mobilitazione diffusa per far conoscere le ragioni della nostra lotta e
trovare nuove alleanze.

In proposito, nel suo intervento, Sovilla ha rilanciato la necessità di
portare nelle piazze la nostra lotta, di rendere pubblica una battaglia che
riguarda la qualità dell'informazione nel nostro Paese e la sua rilevanza
sociale: "È sbagliato ritenere che nella società non vi sia interesse per
questi temi, tutt'altro. Basta spiegarli bene. Tra i cittadini cresce la
richiesta di verità e anche di conoscenza delle dinamiche che determinano la
situazione dei mass-media italiani. Perciò la nostra mobilitazione deve
rivolgersi anche alla generalità dei cittadini per trovare consenso, energia
e sostegno".

L'esponente di Senza Bavaglio ha menzionato anche situazioni come quella di
"Porta a porta", programma di punta della Rai andato in onda nonostante lo
sciopero, e ha chiesto quali strumenti si possano mettere in atto di fronte
a simili comportamenti. Sovilla ha chiesto, inoltre, chiarimenti circa le
affermazioni di Vespa il quale, per giustificarsi, ha affermato, tra
l'altro, che egli non è più dipendente Rai, che nel suo programma non
lavorano giornalisti e che comunque sia, se non fosse andato in onda,
l'azienda avrebbe agito nei suoi riguardi per la mancata prestazione.

Successivamente il segretario dell'Usig-Rai, Roberto Natale, ha ripreso il
tema e, dopo aver criticato il comportamento di Vespa, ha sottolineato tra
l'altro che non corrisponde al vero che l'azienda avrebbe ritenuto una
mancata prestazione l'eventuale sciopero della testata Porta a porta.

Nel suo intervento, Sovilla ha chiesto chiarezza e unità e, richiamandosi ai
vari consiglieri che si sono dilungati sul problema delle redazioni che non
scioperano, ha biasimato "gli scivoloni e le ambiguità" emerse in alcune
aree del sindacato: atti che indeboliscono la lotta e scoraggiano i colleghi
indecisi; inoltre, ha criticato un eventuale accordo-ponte ridotto
all'adeguamento economico del contratto: "Se ci propongono pochi euro,
sporchi, maledetti e subito, rispondiamo che abbiamo altri obiettivi".

Massimo Alberizzi, nel suo intervento, ha insistito sulla necessità che in
questo momento la Fnsi resti compatta e rafforzi la mobilitazione nel
confronto con gli editori. Alberizzi ha ricordato le proposte elaborate dal
gruppo di lavoro di Senza Bavaglio per dare maggiore incisività alle
iniziative (si veda il documento "IDEE!!!"). Alberizzi ha sostenuto che non
basta occuparsi solo di Santoro e Biagi: "E’ giusto considerarli dei simboli
– ha sottolineato - ma il sindacato deve impegnarsi a fondo nella difesa
dell’ultimo dei precari e dell’ultimo dei freelance. Di quelli cui è stata
tolta la dignità e con la dignità anche un compenso decente”.

Ha chiesto poi spiegazioni sulle voci che circolano secondo cui chi non ha
scioperato (anche in Lombardia) avrebbe ricevuto prebende e regali dal suo
editore, una pratica che se accertata configurerebbe un vero e proprio
comportamento antisindacale.

Sull'argomento, su sollecitazioni venute da rappresentanti siciliani che
hanno riferito di simili manovre messe in atto da un editore, il Consiglio
nazionale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che "denuncia
l’ennesimo tentativo di attacco al sindacato da parte di quegli editori che
hanno promesso e distribuito premi e gratifiche prevalentemente destinati ai
colleghi che hanno deciso di non scioperare consentendo così la
pubblicazione delle testate".

Nel documento, il consiglio fa appello ai Cdr affinché si realizzi il
massimo di vigilanza e di documentazione sugli episodi fin qui conosciuti o
su quelli ipotizzati. Nel testo si legge, inoltre: "La distribuzione di
prebende, così come le minacce a giornalisti dipendenti e precari,
rappresentano un picco mai raggiunto finora nel deterioramento delle
relazioni sindacali, una scelta con la quale gli editori abbandonano ogni
speranza di correttezza sulla quale sola si può fondare un minimo di
prospettiva di positiva conclusione della vertenza".

Senza Bavaglio